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f-stop Review

Emanuel Scarponi Photography
Pubblicato da Emanuel Scarponi in Recensioni · 14 Settembre 2023
Tags: zainofotografico


Chi mi conosce sa quanto io sia legato e tenga alla mia attrezzatura fotografica, soprattutto quando si parla di "sicurezza". Tuttavia, molto spesso lo zaino è un elemento che nel confronto con altri colleghi e appassionati viene relegato in secondo piano, anche se non riesco a capire il perché.

Sono venuto a conoscenza del marchio f-stop nel 2010 durante il mio primo corso dedicato alla fotografia paesaggistica in quanto il mio docente all’epoca possedeva un modello Tilopa.
Da quel momento in poi è diventato un punto cardine della mia attrezzatura fotografica da cui non mi sono più separato e oggi, dopo ben 12 anni dal mio primo zaino (proprio il modello Tilopa), sono fiero e orgoglioso di essere diventato membro di questa grande famiglia in veste di Ambassador f-stop, per cui voglio raccontarvi alcune mie esperienze.



Partiamo dal perché di questa scelta.
A mio avviso per il genere che prediligo, ovvero la fotografia paesaggistica, uno zaino deve avere delle caratteristiche ben specifiche tra cui le più importanti sono la sicurezza, la versatilità e la comodità di utilizzo.
Tutto questo l’ho ritrovato negli attuali zaini f-stop che possiedo: il modello Tilopa (con una capacità di 50 litri) e il modello Ajna (con una capacità di 37 litri).

Sicurezza: I nuovi modelli sono rivestiti da un materiale proprietario denominato DuraDiamond™ che garantisce una maggiore resistenza agli strappi e una maggiore impermeabilità rispetto agli attuali standard di mercato. Durante i miei viaggi infatti molto spesso mi capita di fotografare in situazioni dove il meteo non è dei migliori e avere con me uno zaino che garantisca un'ottima impermeabilità mi tranquillizza sullo stato dell'attrezzatura, evitando il rischio che si possa bagnare e quindi rompersi, permettendomi quindi di rimanere concentrato unicamente sugli scatti.
Inoltre, per chi desiderasse un’ulteriore protezione, è disponibile una copertura aggiuntiva esterna venduta a parte.

Versatilità: Grazie alla possibilità di montare al loro interno uno scomparto fotografico (ICU) di varie dimensioni (dalla small alla extra-large), gli zaini f-stop Mountain Series sono estremamente versatili e permettono di modulare il contenuto al loro interno a seconda delle necessità.
Personalmente possiedo un ICU Medium Slope che, per esempio, trovo adatto alle escursioni da più giornate dove non ho la necessità di utilizzare tutti i miei obbiettivi ma devo anche ritagliare un po’ di spazio per vestiti di ricambio o altri tipi di utensili. Inoltre ho un ICU Large, che invece utilizzo quasi sempre per le uscite più “soft”, in cui riesco a portarmi dietro tutta la mia attrezzatura fotografica in modo da trovarmi pronto a ogni tipo di evenienza sul campo.
In ogni caso da qualche tempo ho adottato la strategia di utilizzare l’ICU Medium Slope su entrambi i modelli di zaino, dato che la mia attrezzatura fotografica essenziale trova spazio all’interno di questa tipologia di scomparto e così facendo devo solo scegliere lo zaino a seconda della durata dell’uscita (Ajna per un utilizzo giornaliero, Tilopa per tutto il resto).

Comodità di utilizzo: La facilità di trasporto probabilmente è uno dei punti di forza di questo zaino. Gli spallacci possono infatti ess
ere regolati in modo da poter garantire il miglior comfort possibile, adeguandoli alla fisionomia del proprio corpo e quindi garantendo a tutti una corretta distribuzione del peso.
Probabilmente non riuscirei a paragonarlo a un vero e proprio zaino da trekking ma devo ammettere che risulta un ottimo compromesso. A oggi sono infatti costretto a passare a uno zaino con capacità da 80 litri solo quando ho la necessità di portarmi dietro molte più cose (per esempio il sacco a pelo o una tenda da escursione) e soprattutto quando sono fuori per più di 3/4 giorni. La cosa molto importante tuttavia è che, anche in queste circostanze, posso farlo senza rinunciare all’ICU che riesco facilmente a inserire nel mio zaino da trekking sia nella versione small che in quella medium in base alle esigenze.

Detto questo, nei nuovi modelli DuraDiamond™ oltre al materiale di cui abbiamo parlato sopra secondo me sono i dettagli a fare la differenza.
Le chiusure sono infatti passate, rispetto alla versione precedente, dall’essere in plastica all’alluminio, garantendone una maggiore resistenza e durabilità nel tempo;
gli scomparti interni sono stati completamente rivisitati e nello schienale interno troviamo diverse tasche portaoggetti e una tasca più grande dedicata a un portatile.
Infine le maniglie delle cerniere sono state rivestite con un involucro rigido che ne permettono una maggiore facilità di apertura e la stessa maniglia di trasporto è passata da essere forse troppo sottile a una impugnatura molto più comoda.
Inoltre, per quanto mi riguarda la possibilità di smontare l’ICU in maniera molto veloce è una vera e propria comodità, dato che mi è capitato in diverse circostanze in aeroporto (ma anche in pullman) dove al momento del check-in mi obbligano per qualche motivo a imbarcare lo zaino fotografico in stiva (o nel caso del pullman nel bagagliaio sottostante). In quei momenti, per evitare eventuali danni alla mia attrezzatura, ho semplicemente estratto l’ICU portandolo con me senza aver mai avuto alcun tipo di problema da parte del personale di bordo, imbarcando cosi solamente lo zaino per poi recuperarlo una volta terminato il volo.

Conclusione: Come già detto sopra possiedo il modello Ajna che utilizzo per le uscite quotidiane e il modello Tilopa che utilizzo in quelle situazioni dove ho bisogno di più spazio.
Mi sento di consigliare anche agli altri questo zaino? Sì, senza alcun dubbio, visto che dire che mi piace tutto di questi zaini probabilmente è riduttivo. Capisco che a un primo impatto possa sembrare una spesa poco economica dato che a disposizione sul mercato esistono anche zaini fotografici da 40 €, ma quello che mi domando sempre è: perché investire molti soldi sulla nostra attrezzatura fotografica per poi cercare di risparmiare il più possibile in termini di “sicurezza”, che dovrebbe essere un aspetto altrettanto importante?
Con questi zaini ho fatto escursioni sotto la pioggia e la neve senza aver mai notato segni di cedimenti e ora, con i nuovi materiali, posso affermare che quest’azienda ha alzato ancora di più l’asticella in quanto a sicurezza e qualità del prodotto. Vale quindi la pena rischiare? A mio avviso assolutamente no, proprio considerando tutto il valore economico che ci portiamo dietro in ogni nostra uscita fotografica.

Voglio però essere anche del tutto onesto con voi: esistono anche dei contro? La risposta è in parte affermativa.
In effetti, rispetto alla versione precedente, nella DuraDiamond™ alcuni accessori sono stati esclusi e messi come extra, tra cui le cinture per il trasporto delle parti esterne (i cosiddetti “gatepeeker”) e la copertura antipioggia che, nonostante l'ottima resistenza agli agenti atmosferici dei materiali di base, in molti (me incluso) avrebbero voluto come sicurezza aggiuntiva compresa nel costo dello zaino.
Questi potrebbero essere gli unici aspetti che, seppur piccoli e non rilevanti a livello tecnico e strutturale dello zaino, potrebbero dar fastidio a un potenziale acquirente.

Rimango comunque a disposizione per chi volesse avere ulteriori consigli o chiarimenti in merito e vi invito a dare un occhio al sito www.fstopgear.com.
Fidatevi: non ve ne pentirete!




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